Sembra che più della metà della popolazione adulta, sottoposta oggi a continue tensioni, abbia, come conseguenza dello stress, l’ evidenziarsi di una serie di manifestazioni a carico di alcuni distretti tra cui l’articolazione temporo – mandibolare.
La contrazione dei muscoli masseteri o temporali provoca un sovraccarico non controllato, durante il sonno, della complessa articolazione che lega la mandibola al mascellare superiore. Si determina una progressiva usura delle strutture cartilaginee e ossee, del menisco, delle superfici dentali a causa dello sfregamento continuo delle due arcate tra di loro. Al mattino la sensazione di stanchezza o addirittura di dolore a carico dei muscoli è tipica e se questo circolo vizioso non si interrompe, possono manifestarsi rumori di click, cefalee, nevralgie dolorose cervicali e brachiali.
La prima cosa da fare è attenersi scrupolosamente ad alcuni consigli comportamentali, come il rispetto di una dieta morbida, la particolare attenzione allo sbadiglio (una apertura eccessiva e incontrollata della bocca può portare ad un blocco articolare), il mantenimento della posizione supina durante il sonno, l’abolizione di chewing-gum e di alimenti complessi da masticare.
L’ esecuzione di un bite, placca in resina da applicare ad una delle due arcate in base alle esigenze, viene concordata con il dentista dopo un ‘accurata valutazione della sintomatologia e della piena disponibilità da parte del paziente a portare durante la notte ed anche per diverse ore di giorno il presidio terapeutico.
Il miglioramento generale, nell’ arco di 3 – 6 mesi, porta ad una sua progressiva dismissione, con un utilizzo, per alcuni anni, solo durante la notte. La totale eliminazione del suo uso dovrebbe coincidere con un sostanziale modifica della qualità della vita ed una riduzione conseguente dello stress.