Dopo le due interessanti trasmissioni che il bravo giornalista Salvo Sottile ha mandato in onda su RAI 3, con la presenza di ospiti illustri, nel campo della odontoiatria, e di pazienti, a loro dire, frodati da alcuni centri low cost, mi pare che sia stata fatta chiarezza su alcuni aspetti molto importanti della nostra professione.
Intanto è fondamentale, a tutela del paziente, che il rapporto venga creato non con una sigla, un marchio, un franchising, ma con un professionista di fiducia, il dentista di famiglia, (magari sempre lo stesso ) che si assuma la responsabilità delle proprie scelte terapeutiche fino in fondo, modificandole, se necessario, durante lo svolgersi del trattamento, solo ed esclusivamente nell’interesse del paziente.
Il contratto economico, sottoscritto quasi sempre con una finanziaria, non dovrebbe essere completamente sganciato dalla piena soddisfazione del cliente e, nel caso di insuccesso, dovrebbe contemplare clausole di svincolo o di tutela nel caso, ovviamente, di danni evidenti arrecati.
La pubblicità sui media non dovrebbe essere illusoria e soprattutto dovrebbe sganciarsi da proclami di ribassi tariffari che riducono certamente la qualità delle prestazioni odontoiatriche, (ma questo aspetto è attualmente oggetto di un dibattito politico con le associazioni sindacali ).
Ogni professione intellettuale, che richiede una organizzazione molto impegnativa ed anche grossi investimenti, merita un riconoscimento economico che va rapportato ad alcuni parametri (tipologia di struttura, dotazioni strumentali, meriti dei professionisti e dello staff, qualità delle tecniche utilizzate). Ma la mercificazione di una prestazione sanitaria, che venga equiparata alla vendita di un prodotto, o ad una mera strategia di investimento, costituisce, a mio avviso, un rischio, sia per chi la pratica, che per la salute dei pazienti.
Dott. Riccardo Figlioli